Ricordi
Scrissi alcuni anni fa questa cosa per un grande sito (netbikers.net). Decisi anche di indagare su almeno una delle persone menzionate per capire che fine aveva fatto e la trovai grazie ad un amico. Ma non ho avuto cuore di irrompere nuovamente nella sua vita, che pare sia stata generosa e ne sono contento per Lei.
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Ci si affida spesso alla memoria, ma non è vero che si “ricordi” davvero finché qualcosa … zac! … ci fa sobbalzare. Io so di aver abitato in molti posti, ricordo vari villaggi milanesi, ed altri comaschi, ricordo Roma, non ricordo Torino, Perugia e Reggio Emilia, perché troppo piccolo ai tempi.
Ma ieri, al ritorno dal lavoro, per una superstrada bloccata da un incidente ho preso una via “a sentimento”, mi pareva potesse portarmi al focolare, quel posto dove trovare famiglia e cane ad aspettarmi.
Tutto d’un tratto mi sono trovato alle quattro strade di Limbiate, non ci tornavo da ‘enta anni almeno e sono affogato nei ricordi, terribile e dolcissimo contemporaneamente.
Ricordo Enrica, la mia fidanzata (eravamo piccoli, credevo che avere una fidanzata fosse avere un amico, ma femmina), Roberto, che mi contendeva Enrica, almeno credevo, ma che era una ragazzo meraviglioso. Ed Angelo, cazzo se mi sembrava strano, ma era un vero amico e su di lui potevi contare, sempre.
Con Roberto stavamo la mattina sul viale, a guardare le moto passare ed a chiederci se saremmo diventati così belli, maestosi, potenti anche noi.
Roberto: ce l’ho fatta! Ora anche io passo sul viale ed i bambini mi guardano (pure i genitori, ma fanno gesti strani).
E la scuola, con la maestra che tentava di insegnarmi francese e tedesco, ed io che imparavo solo “du bist mein lieben” da dire ad Enrica.
E la bici, che già avevo customizzato modificando il manubrio, modificando l’assetto (!) e dipingendo la sella. Quante volte sono tornato a casa con chiappe e cosce color argento!
E le corse con quella bici! su e giù per la vecchia cava, come su e giù vanno immagini e colori, sapori, odori e voci che credevo persi tra neuroni alcolizzati, ed invece erano la, quiescenti ed in attesa di essere ripescati, rispolverati, pronti a stroncare un presente non preparato a diventare ricordo.
Ci vorrebbero le istruzioni, stampate in un libretto per non farsi sopraffare.
Mi sono fermato, era buio, pioveva, le auto scorrevano indifferenti, ma ho rivisto, odorato, sentito.
Wow!
Mi farò una birra e prima o poi tornerò da loro.